di
Olly e Clito.
Presentare
libri, fumetti, opere d’arte ecc in quella Periferica brutta e piena
di vita non è cosa da tutti: ma c’è chi, come Alessio
Spataro, giungendo a cavallo della sua vespa azzurra e bianca con
un logo stile polizia municipale che recita “Pazzia” sul davanti,
decide di presentare il suo nuovo fumetto, “La Ministronza 2”,
che uscirà il prossimo aprile, in un quartiere di confine tra la
periferia e il centro di Roma, il Pigneto.
Alla
libreria L’Eternauta, in via Gentile da Modigliano 184, il 30 gennaio Spataro ha
dato il via insieme all’editrice Silvana della casa
grrzetic la prima tappa di un tour che coinvolgerà varie
librerie d’Italia.
L’incontro
che si è svolto ieri nella periferi(c)a romana è stato molto
interessante: oltre, ovviamente, alla presentazione del secondo
volume de “La Ministronza”, fumetto liberamente tratto dalla
storia della ministra Giorgia
Mecojoni (clicca sul nome: giorgetta ha un blog!), Alessio Spataro ha spiegato le ragioni di alcune scelte
contenutistiche per le quali è stato accusato di sessismo e
maschilismo da più parti. Inoltre (al contrario di molti giornalisti
e vignettisti satirici e non), non si è fatto problemi a comunicare
al pubblico la sua avversione per ogni tipo di fascismo.
La
maniera con cui Spataro ha esposto le proprie perplessità alla
levata di scudi generale di tutte le forze politiche all’interno del
parlamento (forze politiche da lui stesso definite tutte tendenti a
“svariate tonalità di marrone” più che a colori politici
differenti) intorno alla povera giorgia meloni, aggredita tanto
violentemente, è stata assolutamente ineccepibile.
Semplicemente
il disegnatore catanese ha fatto della verità e di principi
inalienabili (come l’antifascismo, ad esempio) le colonne portanti,
prima della sua opera, e poi delle repliche al linciaggio mediatico
che molti hanno tentato di effettuare (che sembra non aver fatto
presa sui fan di Spataro). Vista in quest’ottica mettere giorgetta
accanto a sorci grossi come scimmie è assolutamente giustificato
dall’assioma fascista=topo di fogna, come pure ritrarla mentre non
adempie a nessun particolare impegno mentre si trova “al lavoro”
è giustificato dall’assioma ministero della gioventù=ministero
inutile.
Semplicemente
Spataro ha voluto scoprire la realtà da quel velo ipocrita che anche
(pseudo) giornali e (pseudo) giornalisti “di sinistra” calano
ogni giorno sulle faccende politiche italiane, uno tra i tanti luca
telese, autore del libro (imperdibile montagna di letame) “cuori
neri” e di Tetris, trasmissione che ha ospitato buffoni quali il
futurista che colorò la fontana di Trevi a Roma.
Dire,
quindi, che la meloni è una nostalgica nullafacente messa in quel
posto solo ed esclusivamente per attrarre neofascisti nell’orbita del
popolo delle libertà non è calunnia, ma verità nemmeno tanto
velata dai diretti interessati, visto che la meloni non perde
occasione di ricordare a tutti che il ventennio non è stato tutto
male e che la carogna di mussolini (messa a marcire a Predappio)
meriti pellegrinaggi.
Insomma,
Alessio è apparso davvero genuino e per niente forzato. Abbiamo
avuto la possibilità di apprezzare, appese sugli scaffali della
libreria, le tavole originali fatte nottetempo dal vignettista. Alla
fine della presentazione, ce ne siamo andati via con la nostra copia
della Ministronza autografata da un suo disegno fatto sul momento.
Una
bella iniziativa che dovrebbe far riflettere i/le tanti/e artisti/e
che preferiscono raccogliere consensi nelle belle librerie del centro
lucidate apposta per l’occasione e frequentate da un pubblico
selezionato, piuttosto che potersi confrontare con lettrici e lettori che non risparmiano niente a nessuno.
#in alto, la copertina de "La Ministronza 2", in uscita il prossimo aprile#